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    Ritorno alla “cultura del progetto”

    19 marzo 2017

    Un’interessante intervista, propostami dal sito ProntoPro, che indaga su alcuni aspetti importanti del mestiere del designer e, ancora più importante, su concetti e definizioni che ritroviamo sempre nel nostro lavoro.

    https://www.prontopro.it/blog/ritorno-alla-cultura-del-progetto-nel-design-di-prodotto/

    Spesso rispondere a delle domande da il modo di riflettere su quello che si sta facendo.

    Enjoy!

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    α-ROOM

    13 maggio 2013

    deZign Studio e Deposito dei Segni a CONFUSIONI con il progetto α-ROOM

    dal 17 al 19 Maggio presso i Locali del Diocleziano a Lanciano

    Art is what we do. Culture is what is done to us – Carl Andre
    Solo una piccola parte della realtà concretamente esistente è colorata dal nostro interesse, interesse per via dei nostri condizionamenti valoriali e giudicanti, e solo ciò è significativo per noi. È significante perché rivela relazioni che sono importanti in virtù delle loro connessioni con i nostri valori. Non possiamo scoprire qualcosa che è significativo per noi attraverso un indagine priva di presupposizioni, piuttosto la percezione del suo essere significativo è una presupposizione per farlo diventare oggetto di indagine.

    Viene delimitato lo spazio di una stanza. La stanza contiene al suo interno degli oggetti. Diventa quindi al contempo ambiente domestico e spazio espositivo. La stanza esibisce se stessa e le cose al suo interno. Nella confusione tra contenitore e contenuto la casa diventa un palco in cui mettere in mostra il proprio io, la galleria ha maggiore peso delle opere che ospita. Gli oggetti sono presentati dal punto di vista della relazione che instaurano con il soggetto che li fruisce, indagandone gli aspetti cognitivi ed emotivi. Essi sono portatori di testi culturali espressioni di un determinato periodo storico e di una certa visione del mondo; attraverso la sintesi tra funzionalità ed estetica ci autorizzano a compiere determinate azioni. Ma quando il processo creativo da cui scaturiscono è superficiale e approssimativo, questi stessi oggetti si trasformano in strumenti di tortura.

    It is always with the best intentions that the worst work is done – Oscar Wilde

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    FeniX

    02 novembre 2012

    La ricerca sui prodotti eco-sostenibili ed a km 0 continua.

    Grazie alla collaborazione con la ICO (Industria cartone ondulato) è nato un nuovo prodotto.

    FeniX è un cestino per la raccolta differenziata, destinato ad uffici o centri commerciali, costituito da un unico foglio di cartone da 5 mm, piegato ed incastrato, che rispetta, anche nella stampa, i più sostenibili standard di produzione del prodotto stesso.

    La struttura per i tre raccoglitori è in acciaio, nel caso riportato, ma si può avere anche in ferro zincato, piegato e bullonato (senza saldature, per ridurre al minimo l’impronta ecologica in produzione).

    Esiste anche una versione per cestino singolo, con base in acciaio o ferro zincato.

    FeniX nasce dal progetto di ricerca intitolato “deZign a km 0″, i cui punti principali sono l’eco-sostenibilità dei materiali, della produzione e, soprattutto, la sostenibilità culturale. L’ultimo punto che, riteniamo, il più importante, intende sensibilizzare le persone a temi importanti ed etici attraverso il linguaggio dei prodotti, attraverso quei messaggi che i prodotti portano con loro e che, una buona progettazione, può usare per ridare al progetto quel valore culturale che negli ultimi anni è andata un po’ scemando.

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    LaDesigneria

    17 aprile 2012

    LaDesigneria è uno spazio atipico nella zona storica di Pescara, un ibrido tra showroom e bar. Il progetto ha previsto al completa ristrutturazione del locale, mentre il concept è stato incentrato sull’idea di proporre un contenitore di oggetti, persone ed attività; per questo motivo tutte le parti fisse sono al contempo neutre e semplici ma mai anonime. La principale caratteristica de LaDesigneria consiste nel fatto che tutti gli arredi sono costituiti da prodotti ideati da diversi designer e questi vengono periodicamente sostituiti: tutto ciò ha come obiettivo quello di riavvicinare la gente al design e a processo creativo usando gli oggetti ed apprezzandoli non solo per la loro qualità estetica ma anche per la comodità. Ogni oggetto ha una sua label con le informazioni sull suo autore in modo da favorire un diretto contatto tra pubblico e progettista. Cibi e bevande a kilometro-zero fanno anch’essi parte della filosofia del locale incentrata sulla glocalizzazione e sulla sostenibilità ambientale, come anche il servizio di piatti, bicchieri e stoviglie selezionato presso rigattieri e negozi vintage di seconda mano che, proprio per questo motivo, è composta da pezzi unici. Il logo de LaDesigneria sintetizza tutto ciò: un grande punto interrogativo  simbolo di curiosità, di domande continue e apertura mentale.

    LaDesigneria is an atipical space in the historical centre of Pescara, Italy, an hybrid between a showrrom and a bar. The project involved the entire structural renovation of this space and the design was based on the idea to create a container for objects, people and activities; that’s why fixed elements are neutral and as simple as possible, but at the same time not anonymous. The main characteristic of this bar is that the majority of its furniture is composed by pieces made by different emerging designers that are periodically replaced: the aim is to near people to product design and to the creative process through the use of the objects so you can appreciate both their aesthetic and functionality. Every element into LaDesigneria has a label with information about the author so if you are interested in that chair or table you can contact him directly. Zero-mile food and drink are another important part of the project’s philosophy based on glocalization and ecological sustainability, as also the vintage collection of plates, glasses and flatware, all bought at street markets and second-hand dealers and for this reason all different and uniques. LaDesigneria’s logo summarizes the concept behind it: a big question mark symbol of curiosity, nonstop questions and open-mind.

    www.ladesigneria.com

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    risotto treZor [da Le Ricette dei designer 2]

    17 dicembre 2010

    La ricetta che vogliamo proporvi è una delle nostre preferite: risotto con salsicce, noci e funghi porcini.

    Non è una ricetta semplice; è per quelle persone cui piace spendere un pò di tempo ai fornelli, sorseggiando un calice di vino durante la preparazione, senza troppa fretta.

    INGREDIENTI per 6 persone

    -         olio d’oliva extra vergine;

    -         2 dado classico;

    -         mezza cipolla dorata;

    -         50 g di funghi porcini essiccati;

    -         100 g di noci sgusciate;

    -         250 g di salsiccia suina;

    -         riso per risotti;

    -         prezzemolo;

    -         vino bianco [Mezzacorona Pinot Grigio Trentino D.O.C.]

    PREPARAZIONE

    La preparazione di questo piatto inizia riponendo i 50 g di funghi porcini essiccati in una scodellina piena d’acqua, in modo che i funghi riacquistino la loro consistenza naturale. Affinchè questo accada occorre qualche minuto, durante il quale possiamo iniziare a tagliuzzare e preparare tutto il necessario per la ricetta. Tagliamo la cipolla in piccoli cubetti in modo che poi si possa sciogliere; prendiamo le noci sgusciate e, dopo averle avvolte in un panno da cucina pulito, colpiamole con un mattarello o la base di una caffettiera al fine di macinarle; togliamo la pelle alle salsicce e sminuzziamo la carne all’interno; trituriamo il prezzemolo. Tutti gli elementi, così preparati, ci permetteranno di procedere spediti nella preparazione.

    Mettiamo a bollire dell’acqua abbondante con due dadi in una pentola, per avere pronto il brodo di cottura nel momento giusto.

    In una pentola capiente mettiamo a soffriggere la mezza cipolla tagliuzzata in un po’ d’olio d’oliva extra vergine. Quando la cipolla inizia a dorarsi aggiungiamo le noci macinate. Le noci tireranno fuori un pò del loro olio e prepareranno la base per le salsicce. Non fate seccare troppo le noci e aggiungete i pezzettini di salsiccia. Verso la metà cottura della carne (circa 2 minuti) aggiungete i funghi porcini che avrete preventivamente strizzato dall’acqua in eccesso, e lasciate cuocere per altri 3 minuti circa.

    Durante questo tempo preparate in un piatto fondo, le porzioni di riso (2 tazzine da caffè a persona) e stappate il vino bianco. Versatevi un bicchiere di vino bianco.

    Aggiungete il riso al soffritto e fatelo tostare un poco aggiungendo mezzo bicchiere di vino bianco (l’altra metà è per il cuoco che si merita una gratificazione). Quando il vino non c’è più aggiungete brodo (che nel frattempo è arrivato ad ebollizione nell’altra pentola) fino a raggiungere il livello del riso, ma senza esagerare. Girate sempre il riso, coccolatelo ed aggiungete un mestolo di brodo ogni volta che il risotto inizia a seccarsi troppo. Non fermatevi altrimenti si attaccherà tutto!

    Aggiugete brodo senza esagerare, date il tempo al riso di insaporirsi, di assimilare il brodo, verso fine cottura del riso (dipende dal riso che userete) aggiungete un po’ di prezzemolo triturato.

    A fine cottura fate riposare il riso per qualche minuto e poi servitelo in piatti piani, con una fogliolina di prezzemolo sopra ed accompagnato da un buon vino bianco.

    Buon appetito!

    VINO

    Il vino da scegliere è importante e personale, quello che consigliamo noi è un Pinot Grigio Mezzacorona Trentino D.O.C..

    PS::: potete trovare questa e tante altre ricette sul libro:

    Le ricette dei designer 2 – 130 nuovi progetti in punta di forchetta

    Editrice Compositori

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